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4°. pp.(2) 22. testatina xil. Cop. colorata. "Dopo che la nostra Firenze per lunga serie di anni ha creduto affatto estinta la nobilissima famiglia delli Squarcialupi per la morte in specie di mons. Paolo Squarcialupi priore degl'Innocenti accaduta ne 13 dicembre 1677. si pretende oggi risorto un ramo di quella illustre prosapia dalle ceneri sparse negli antichi sepolcri di Poggibonsi. delle Ripomarance e fra le rovine del Castello di Mortendana e che propagato siasi fino dal sec. XV nella vetustissima città di Arezzo. in cui trassero l'originle e gl'ill.natali i nobili sig. tenente Antonio e fratelli della Fioraia." (p.1). Dopo questa lunga e dotta disquisizione. si stabiliva che: "sapendo il sig. Paolo Squarcialupi d'esser egli ultimo individuo di sua nobil famiglia e che perciò restava nella sua libera disposizione il patronato del benefizio del quale si tratt. fece di auestp... libera donazione a favore del senator cav. Alessandro de Cerchi... Da tutto quello che finora si è detto. replicando al contra-rio Ragionamento. crediamo di potercocludere... che i sig. tenente Antonio e fratelli della Fioraia sono di una famiglia totalmente separata e distinta da quella delli Squarcialupi..."(p.22). |