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8°. pp.127 + 1 tav. ripieg. f.t. ("Prospetto comparativo della mortalità di fronte alla popolazione del vicariato di Pietrasanta ripartito nelle 3 comunità di Pietrasanta. Serravezza e Stazzema. dimostrata per 21 anni dal 1821 al 1841"). T. cart. coevo. dorso rinf. Lievi fioriture. Timbretto ex libris. "Nell'anno 1840 il nobile fu conte Carlo Minutoli-Tegrini concepì la prima idea di utilizzare colla coltivazione del riso. le vaste paludi della sua tenuta sul lago di Massaciuccol nel Lucchese. Di questa idea però non ne fu debittore alla mente sua cratrice... Dalla vicina Bologna. dove la coltivazione del riso è comune a tutti... il march. Sampieri... fissò la sua attenzione sui paduli fra Viareggio e la via postale da Lucca per Pietrasanta. ritenendoli suscettibili di questa ubertosa coltivazione"(p.8). Il Minutoli decise allora di costruire un opificio per la pillatura del riso. deviò il rio di Quiesa e costruì un gorile (p.11). caricandosi di pesanti debiti. e si scontrò con una forte opposizione che basò le rimostranze sull' "opinione che le risaje fosser causa immediata di miasma e di endemiche malattie negli uomini. negli animali e negli stessi frutti della terra"(p.13-14) e le risaje furono poscritte. L'op. si divide in 2 parti: 1.L'influenza che le risaje esercitano sulla vita animale è comparativamente uguale. se non inferiore. a quella delle paludi. 2.L'influenza delle risaja sull'economia pubblica equivale almeno a quella di ogni altra specie di agricoltura. |