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8°. pp.323-1 b.. br. edit. con macchie. Dalla nota editoriale: "L'autore desidera che chi leggerà questo opuscolo sia avvertito che egli lo scrisse nel 1875 quando il Senato approvò l'art.196 del Nuovo Codice Penale....". L'art.196 (qui riprodotto. pp.93-94). concerneva i "reati contro lo Stato" e di questo fu accusato il gen. La Marmora. dopo la disfatta di Custoza. nel 1866 (3° guerra d'indipendenza). quando fu accusato da alcuni giornali prussiani di aver tradito l'alleanza con la Prussia di Bismark nella guerra contro l'Austria e di aver avuto segreti accordi con la Francia. per impegnare moderatamente l'Austria sul fronte italiano. In questa op. l'Aut. si difendeva dellinfamante accusa e viene. tra gli altri documenti. anche riprodotta la celebre nota ricevuta dal conte d'Usedom (pp.81-82). il 17 giu.1866 con un piano dettato dagli emigrati ungheresi. L'op. è divisa in 2 parti. Parte I: Debolezza dei nostri ministri; Prepotenza del Gran Cancelliere germanico; Persecuzione degli agenti prussiani; Procedere dei nostri ministri alla Camera italiana; L'opinione pubblica in Italia sul mio libro Un po' di luce. - Parte II: Lo Statuto e i segreti di Stato; Incostituzionalità dell'art.196; Illusioni sui risultati dell'art.196; Uno sguardo alla storia; Ultime considerazioni sulle cose nostre. In append.: Una voce dall'Italia sull'alleanza italo-prussiana. |