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8°. pp.XXIV-152. emblema della Crusca con il motto: "Il più bel fior ne coglie" xil. al front. Br. edit. In barbe. Lievi fioriture. Alcune cc. sono legg. brunite. Dedicatoria di Domenico Moreni al conte Giulio Bernardino Tomitano opitergino. seguita dall' "Avviso ai benigni lettori". dove si legge: "Nulla per me di più lieto che il togliere dalle tenebre il primo di tutti un testo inedito. per più volte allegato dagli Accademici della Crusca nel loro Vocabolario... Questa... vita... è una com-pendiosa versione di quella che rozzamente anzi che no. scrisse in latino fin dal 1246. vale a dire l'anno stesso in cui Umiliana volò in cielo. fra Vito da Cortona... Non però è certo il tempo della di lei versione. né chi sia stato l'antico di lei volgarizzatore... è composto a mio giudizio dal 1300 al 1350"(pp.XI-XIV). Nella narrazione della vita sono ricordati i doni divini della beata: quello della profezia. della levitazione. dei miracoli. quelli prima e dopo la morte. tra cui: "Uno che avea nome Riccio da Camerino. dimorava in Firenze nel tempo che s. Umiliana si partì di questa vita. il quale avea un figliolo di sette anni che avea lebbra alle gambe. a' piedi e alle mani. si pien di fistole più di quaranta. che per verun modo gli poteva azziccare (nella nota un commento sull'uso della parola nel Vocabolario)... e avendo fatto molte ispese in medici. il padre per veruno modo il poteva guarire. onde e' si botò a s. Umiliana. che s'ella il liberasse dal male. porterebbe alla sepoltura una sua immagine di cera... il quale per li suoi meriti fue pienamente liberato.."(p.134). [Zambrini. Opere volgari a stampa.... p.248 questa ediz. che dice curata dal Moreni.]. |