Descrizione delle a-zioni e virtu dell'ill. s. Lavinia Felice Cenami Arnolfini composta dal r.p. abbate C.N. B. can. reg. lateranense del monastero di s. Frediano di Lucca.
Dedicata all'ill. sig. Maria Lavinia Arnolfini Bonvisi nepote della sopraddetta signora.
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Autore: | BAMBACARI Cesare Niccolò |
Editore: | per P.Frediani |
Anno stampa: | 1715 |
Luogo stampa: | Lucca |
Codice: | 52485 |
Catalogo: | Biografie - Camaiore - Ed.700 |
Num. catalogo: | 247 - 18 |
Prezzo: | 90.00 € |
Note: | 8°. pp.(16) 167-1 b.. fregi xil.n.t. P. perg. coeva. tit. calligr. al dorso. Alcune pagg. sono legg. brunite. ma perfettamente leggibili. Rare macchioline. Nelle cc. preliminari. dedicatoria di Amedeo Saminiati a Maria Lavinia Arnolfini Bonvisi. nipote della Cenami. seguita da un sonetto e un madrigale. Lavinia nacque nel 1631 a Camaiore. educata in un collegio religioso. mantenne per tutta la vita il rigore di costumi. anche quando. sposa di Silvestro Arnolfini. importante uomo politico della Rep. di Lucca e ambasciatore a Firenze. lo seguì alla corte del granduca Ferdinando II: "senza sfuggire i conviti era solita mortificarne il gusto col premettere disinvoltamente assenzio o altro che ne amareggiasse il sapore. Al passaggio de' giardini o con spine o ortiche furtivamente toccate sotto pretesto di coglier fiori. trasformava le delizie in penitenze; ne' festini medesimi a cui la necessitava a interve-nire l'obbligazione del suo grado. cingendosi con pungenti catenelle i fianchi e ponendosi piccole pietre sotto le piante de'piedi. facea de'balli. che sogliono essere attrattive d'un pericoloso passatem-po. utile tormento d'un ingegnoso martirio. Quello che poi era più mirabile in lei. si è che. in mezzo al rigore d'una continuata mortificazione. conservasse così uguale l'ilarità del volto e l'ingegnosa a-menità del tratto..."(pp.32-33). A dimostrazione della forza della sua fede. l'Aut. ricorda la conver-sione di Nicolò Stenone (Niels Steensen. anatomico e geologo). che poi fu inviato come vicario apostolico. "per conservare e promuover negli stati eretici della Germania la fede"(p.36). |
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