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8°. pp.(4) 179 (1). br.edit. In barbe. Segni di roditore al marg. bianco delle ultime carte. Dall'avviso degli Editori: "... L'opera contiene una succinta esposizione dei fatti da' quali nacque la causa a guisa di quelle che si vedon premesse a ogni aringa nel Foro Francese e l'orazione del difensore del Galli" e l'op. inizia con l'esposizione del fatto: "Sedeva gestore del Tesoro pubblico in Lucca nel 1827 il sig. Paolo Toti. uomo di specchiata onestà. tesoriere fin dal 1800. avendo a suo commesso il giovane Francesco Martini. il quale... ottenne dalla sovrana munificenza quell'uffizio quando avvenisse che per la renunzia del sig. Toti fosse rimasto vacante. Ciò avvenne nel 1829 e dovendo il nuovo tesoriere dar guarentigia della propria gestione alla Finanza Ducale. il Toti esibiva la idonea rilevazione a pro suo... fu dal sig. Galli prestata... Da un proceso verbale del 9 set. 1830 risulta essere stato trovato in quel giorno in regola perfetta il tesoro. Nell'aprile 1832. dan-dosi mano a una verificazione di cassa. furono con sorpresa di tutti scoperte tracce d'un vuoto..." E così il Galli fu accusato di complicità in peculato e questa è la memoria della difesa. |