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8°. pp.136. br.ed.. strappo senza mancanze alla cop. poster. Il card. D'Andrea (1812-68). abate di Subiaco. vesc.di Sabina e prefetto della Congr. dell'Indice. rifiutò di condannare alcune opere dell'Università di Lovanio e lasciò l'incarico; col pretesto d'aver abbandonato a metà una visita pastorale senza permesso papale. fu sospeso dal "trattamento cardinalizio" e questo suscitò prese di posizione pro e contro il cardinale. tra cui questa tra il difensore del D'Andrea e l'ignoto "antico professore". Nella 1°parte si ricordano la posizione del D'Andrea e varie offese del D'Andrea al papa e ai cardinali: "un cardinale fu detto Rabula; uno Furfante; uno Dormiente; uno capace di corteggiar i Turchi; un prelato parassito; un altro ribaldo; e tutti i cardinali veri cannibali. cani muti..."(p.25). Nella 2°parte l'Aut. mostrava che la causa del D'Andrea non aveva niente in comune con la "questione innocenziana". quando Innocenzo X colpì "l'audacia dei card. Antonio e Francesco Barberini che dopo la morte di Urbano VIII evitaron l'ira del pontefice riparando in Francia"(p.51). |