StampaMemorie.
Autore: CURCI Carlo M.
Editore: Barbera
Anno stampa: 1891
Luogo stampa: Firenze
Codice: 47269
Catalogo: Autobiografie - Potere temporale de papi
Num. catalogo: 239 - 55
Prezzo: 80.00 €
Note: 16°. pp.XVII-405 (2) 1 b. + 1 tav. in antip. con fotoinc. dell'Aut. Mz. perg. coeva con tass. con tit. oro al dor. L'Aut. (1809-91). gesuita. fu inviato a Parigi nel 1849 quando furono espulsi i gesuiti da Napoli. dove maturò una visione più moderna della Chiesa. Nel 1850 fu tra i fondatori della rivista Civiltà cattolica. il periodico voluto da Pio IX contro i nemici della Chiesa. da dove attaccò massoni e liberli. entrando in contrasto col Gioberti. per la difesa dei gesuiti. ma dopo il 1870 tentò la riconciliazione con lo Stato e nel 1883 fu espulso dalla Compagnia del Gesù e le sue opere poste all'Indice. per essersi discostato dal Sillabo e aver sostenuto che il potere temporale danneggiava tanto la politica italiana quanto la Chiesa stessa: "...verso il 1859 cominciò a noverarsi il disparimento del potere temporale: ma vi erano ab initio. le altre ben note: l'indipendenza nazionale. l'unità politica. compiuta o federatva. la libertà di coscienza. di culti. di stampa e di associazione... per tutti questi capi è naturale che io dovessi essere opposto seriamente... Tuttavia gli studi fattivi per oltre 8 lustri e soprattutto i fatti non miracolosi... compiuti con tanta speditezza e semplicià senza che ne seguissero i finimondi temutine... debbon convincermi tutto esser seguito per disposizione di Provvidenza. non sempre permissiva. ma in certi casi positiva. Tra i primi e i secondi. sotto diversi aspetti. può noverarsi la cessazione del potere temporale dei papi. colpevole... pei mezzi adoperativi. ma per l'effetto. volto in bene da Dio..." (p.366). Accusato addirittura di eresia. dopo il 1884. dolorosamente. ritrattò e rientrò nell'ordine. dedicandosi alla compilazione di un'op. sul sociali-smo cristiano. Molto interessante in queste memorie (pubblicate postume) è l'ultimo capitolo: "Rari fatti da Memorie utili estranei al mio lavoro occorsimi in Parigi"con riflessioni sul potere temporale. sul rapporto tra religione e scienza ("...il massimo è. se così lice dire. che Gesù Cristo non ne sa nulla. ed intendo che negli Evangeli e nel resto del Nuovo Testamento non v'è sillaba diretta o che almeno autorizzi a interferirla..". p.390) e sulla "rassegnazione dei poveri". "...quanto all'altra metà. che consisterebbe nella carità cristiana dei ricchi. tutt'altra cosa dai conati di filantro-pia e dai computi dell'economia pubblica.... vi si pensa poco... Quei ricchi senza carità. coi loro lussi provocanti... hanno contribuito non poco a far perdere ai poveri la fede..."(p.397).
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