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16°. pp.168. t. cart. coevo. In una nota alla 1° lettera si legge: "Questa e le seguenti lettere servono di risposta a quella che ha per titolo: La questione sul diritto di proprietà de' beni detti ecclesiastici e nazionali co' principj della cattolica religione"(p.3). Infatti con queste 10 lettere l'Aut. rispondeva a un tale "d. Biagio". che aveva indirizzato violente maledizioni contro gli acquirenti (fra cui era lo stesso Aut.) dei poderi e del monastero delle Vergini: "perisca nel dì finale e sia cibo d'un fuoco divoratore col diavolo e co'suoi ribelli angeli. se non restituirà e non emendassi del suo peccato" (p.4). L'Aut. rispondeva: "A dirvelo non vorrei aver nulla che fare col diavolo... d'altra parte i beni. di cui mercè la bontà degli amici ho fatto acquisto. mi comodano assai. Prima d'averli mi trovavo spesso alle strette nelle spese che far si devono alla giornata; ma ora posso viver con qualche lustro anche io..."(p.4) Per risolver la controversa questione se i beni ecclesiastici potevano passare alla "nazione". con o senza il consneso del papa. nelle 10 lettere sono analizzate l'origine e la motivazione del possesso e vendita dei beni della Chiesa. con tutta la storia delle rendite ecclesiastiche. dal tempo di s. Agostino. quando erano tutte "nelle mani del vescovo" che le divideva in 4 parti: "una per sè. l'altra per gli chierici. la terza per li poveri. la quarta per la fabbrica delle chiese" (p.11). fino ai tempi recenti. citando come fonti. non solo illustri nomi come s.Tommaso. ma anche "eretici" come Wiclef e Arnaldo da Brescia (p.20). L'op. contiene numerose osservazioni e notizie. tra cui ad es. la storia del prestito chiesto dalla regina Giovanna di Napoli al papa. per respingere l'assalto del re d'Ungheria. realizzato "col vendere alla Chiesa romana la sovranità ch'ella avea sulla città di Avignone in qualità di contessa di Provenza. Il papa ne fece acquisto per 80.000 fiorini..." (p.40). L'Aut. non risparmiava duri attacchi contro chi voleva chiudere le congregazioni religiose e contro le trame che facevano "in pernicioso secreto i liberi Muratori. ma aprono con impudenza in ogni città le lor Logge. ove trattare con sicurezza la rovina della religione e del trono..."(p.90). [Melzi II 450 attribuisce l'op. al domenicano Anfossi. Manca a Kress e Einaudi che in I 122 dell'Aut. cita: La restituzione de' beni ecclesiastici necessaria alla salute di quelli che ne han fatto acquisto senza l'autorità della S.Sede. Roma. Bourliè. 1824. probabilmente ispirata da questa disputa]. |