Note: |
8°. pp.47 (1). t. tela recente. conserva la br. edit. con mancanze e lievi macchie. In barbe. Fioriture. Nel 1858 era stata presentata alla Camera la richiesta di un nuovo prestito di 40 milioni e il Costa aveva dichiarato: "io non vorrei più a lungo sostenere un massaio che non sa amministrare il patrimonio dello Stato se non chiedendo continuamente danari... al popolo"(p.2). mostrando come sanare i debiti con le tasse screditava il Piemonte e facendo confronti con l'amministrazione di altri Stati. tra cui lo Stato pontificio. Erano insorti il dep.Guglianetti e il march.Pepoli. che. in una "lettera piena di cifre". aveva mostrato che "i sudditi pontifici sono assai più infelici dei piemontesi"(p.2). In questo scritto il Costa contestava le "cifre" del Pepoli e analizzaava il bilancio piemontese. |