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8°. pp.16. cop. posticcia. "Era dunque riservata anche la nostra misera Italia. dopo aver goduto i dolci frutti d'una profonda pace per tanti lustri a commune vantaggio. a dar ora all'Europa. al mondo tutto. all'età presente. alla posterità. sul fine d'un secolo preteso filosofico. un nefando spèttacolo di vedere nel suo seno una guerra delle più orribili. delle più immane. delle più strane e feroci nel suo genere; e questa guerra medesima nudrirla. fomentarla a proprie sue spese. l'Italia! e rivolgerla in fine contro se stessi? L'Italia! L'Italia è giunta a questo eccesso. a questo colmo ili disonore. di calamità...". Inizia così questa esortazione al popolo romano a scuotersi e a reagire contor l'occupazione francese. [Amati. Bibliografia romana.... p.117 che indica come Aut. Carlo Fea]. |