Idea della vera politica proposta a' padroni di vassallaggi. a' magistrati e ministri della società. colla scorta della divina scrittura. de' ss. Padri. delle leggi e de' filosofi antichi. e moderni. | |
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Autore: | BLANDINI Arcangelo Tommaso |
Editore: | a spese di G.M. Porcelli |
Anno stampa: | 1779 |
Luogo stampa: | Napoli |
Codice: | 42862 |
Catalogo: | Politica - Palagonia (CT) - Ed.700 |
Num. catalogo: | 225 - 18 |
Prezzo: | 170.00 € |
Note: | Opera del canonico dott. A.T. B. arciprete di Palagonia... detto Licurgo Triquetro. Dedicata a s.e.r. mons. Domenico Gravina e Cruyllas abate commendatario della r. abazia de' SS.Apostoli Pietro e Paolo d'Italia de' principi di Palagonia etc. Colle note del dott. D. Secondo Sinesio torinese. Solamente il 1° tomo con le parti I e II. Solamente 1° vol. con le parti I e II. in-8°. pp.XXXV (1) 540. a p.III bellissima arma di mons. D. Gravina e Cruyllas a cui è dedicata l'op.. dis. da Peralta e inc. in rame da G.Garofalo. P. perg. coeva. tit. call. e una picc. mancanza al dor. Al front. è stata anticamente cancellata la nota con riferimeto al vol. 1°. parte I/II. Nelle cc. preliminari. oltre la dedicatoria dell'Aut. a mons. Gravina. "Avviso al leggitore" dell'Aut.; i versi "Capitolo dello stesso all'opera politica" ("Esci alla luce e non temer dell'onte / Libretto umil. benchè non cedro. o minio. / Nè pomice ti lisci il dorso. o fronte. /..."); "G. M.Porcelli al lettore benevolo"; "All'autore dell'opera e compilatore delle note". di D.M.Gargallo; "A s.e.r. mons. Domenico M. Gargallo vicario gen. di Siracusa" dell'Aut.; "Agli autori dell'opera e delle note" del conte C. Gaetani della Torre; "A s.e. conte Cesare Gaetani della Torre capitano della città di Siracusa" dell'Aut.; "Archangelo Thomae Blandinio et Secundo Sinesio... Salvator Rogerius s.p.d.". Pur trattandosi del solo 1°tomo. l'op. è completa per gli argomenti trattati: Argomento I: Molto importa a' ministri di qualsivoglia grado pel buon governo della civile società il conoscimento di se medesimi; Arg.II: Si mette in veduta l'amor di Dio verso i ministri della civile società e l'in-gratitudine de' medesimi inverso Dio. quando non gli corrispondono; Arg.III: Sopra l'affabilità che usar debbono i ministri della civil società verso i membri della stessa e del danno che cagionano le prepotenze a' membri suddetti; Arg.IV: Sopra il bene e il male che reca alla civil società il buono o il cattivo esempio de' ministri destinati al governo; Arg.V: Il processo delle false virtù d'alcuni che governano la civile società; Arg.VI: È troppo ncessario che il ministro della civile società pel buon governo de' suoi membri. unisca alla virtù della prudenza la giustizia; Arg.VII: Alle nobili virtù della prudenza e della giustizia. d'uopo per il buon governo che accompagni il ministro della civile società la vigilanza ancora; Arg.VIII: Si mostra non esser degno ministro pel governo della civile società chi non vive col santo timor di Dio; Arg.IX: Niuna verità è più propria dei ministri della civile società che la sincerità e niun vizio più disconvenevole della doppiezza; La virtù della beneficenza è il carattere più nobile che contraddistingue ogni ministro nel governo della civile società; Arg.XI: Si oppone allo spirito dele stesse venerande leggi del buon governo l'abuso. se mai s'introducesse. di riceversi regali e doni da magistrati. baroni e ministri della civile società; Arg.XII: Si pongono in veduta le funeste conseguenze dell'interesse quando mai si fosse insinuato nel cuore de' venerabili ministri della civile società; Arg.XIII: Atto al governo della civile società non è quel reggitrore e ministro che non sa governare se stesso e comandare alle sue passioni; Arg.XIV: Le reggenza. gli onori e le dignità tutte del mondo sono menzognere e fallaci. onde meritano di esser aborrite e fuggite: primaverità. sono transitorie e caduche onde non meritan affetti del cuore di qualsivoglia reggitore e ministro: seconda verità; Arg.XV: A disinganno de' reggitori e ministri della civile società si dimostra essere il governo de' popoli di gran peso insieme e di gran pericolo; Arg.XVI: Gli umani rispetti di ministri. baroni e reggitori sono causa della perdita di rispetto dovutoalla società i di cui diritti naturali turbano e della perdita di rispetto alla religione. le di cui sacre leggi corrompono; Arg.XVII: Sopra le omissioni de' ministri della civile società ne' doveri del proprio grado; Arg.XVIII: Si mostra a disinganno de' ministri della civile società che in ogni stato. quando si voglia. si trova la santità; Arg.XIX: Possono agevolmente accordarsi i doveri dell'uomo onesto di corte e del ministro co' doveri dell'uomo cristiano; Arg.XX: È nocevole a ministri il fidar troppo di se stessi: giova prender consiglio da uomini di probità e esperienza e convien rigettare quello degl'iniqui consiglieri e vili adulatori; Arg.XXI: La buona economia dello stato richiede doversi tenere le donne lontane dalle persone e dagli affari del ministero sì perchè escluse sono dalle leggi e sì perchè prevaricar fanno i sapienti; Arg.XXII: Fa d'uopo ch'ogni ministro della civile società per rendersi irreprensibile presso Dio e presso il popolo ascolti in azione sua prima le voci della sua coscienza e non già senta il linguaggio della maìondana falsa politica; Arg.XXIII: Non può esseere se non pessima politica del reggitore e ministro della società il credere che il buon governo dipende solamente dall'orecchie e non ancora dagli occhi di chi si presiede; Arg.XXIV: Si dimostra l'obbligo che hanno i principi. baroni e ministri della civile società di prestare alla religione un rispetto pieno di fedeltà che lirenda osservanti delle sue leggi. un rispetto pieno di zelo che lirenda protettori della chiesa. del sacerdozio e de' sacri canoni; Arg.XXV: Importa molto alla conservazione dello stato la concordia del sacerdozio coll'impero. avvegnachè i vantaggi e i danni della religione. vantaggi e danni sono dello stato e de' suoi reggitori e ministri. [Mira I p.106 questa ediz. in 4 parti in 2 voll. e dell'Aut.: "dotto teologo. fu commissario e qualificatore del s. Uffizio. canonico e arciprete in Palagonia. La religione ne' suoi libri mantiene un aspetto nobile e giocondissimo insieme... morì a 16 apr.1788"]. |
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